Il 29 novembre 1938 l'ambasciatore francese François-Poncet è ricevuto da Mussolini. Il Duce afferma che spera nel ristabilimento di rapporti normali tra i due paesi e attribuisce le difficoltà degli ultimi tempi alla guerra spagnola, che aveva visto i due Stati fronteggiarsi su opposte barricate; il Duce assicura che sta facendo una politica di pace e di accordo diretto tra le quattro grandi potenze: se tra esse ci fosse una intesa, la guerra sarebbe impossibile in Europa.
François-Poncet, in un rapporto al Ministro degli Esteri Bonnet, osserva: «Non ho constatato, nel Signor Mussolini, indici di malevolenza o di disposizioni ostili. Il suo linguaggio non è stato improntato né [...] a diffidenza, né ad amarezza, né a minaccia [...] Mi è sembrato che il Duce sia attaccato all'idea dell'intesa tra le potenze occidentali di cui ha, d'altronde, rivendicato la paternità e che non consideri affatto che gli accordi di Monaco debbano restare senza un domani».
François-Poncet, in un rapporto al Ministro degli Esteri Bonnet, osserva: «Non ho constatato, nel Signor Mussolini, indici di malevolenza o di disposizioni ostili. Il suo linguaggio non è stato improntato né [...] a diffidenza, né ad amarezza, né a minaccia [...] Mi è sembrato che il Duce sia attaccato all'idea dell'intesa tra le potenze occidentali di cui ha, d'altronde, rivendicato la paternità e che non consideri affatto che gli accordi di Monaco debbano restare senza un domani».
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