Nel 1925 De Pinedo, con al suo fianco un tecnico esperto, nella persona del Maresciallo Motorista (e copilota) Ernesto Campanelli, effettua la Crociera o “raid” di 55.000 km Sesto Calende-Melbourne-Tokyo-Roma a bordo dell’idrovolante biplano SIAI (Società Idrovolanti Alta Italia) Savoia S 16 Ter, battezzato “Gennariello” in onore a San Gennaro, protettore di Napoli.
L’S16, un idrovolante a quattro posti, viene modificato utilizzandone due per serbatoi ausiliari e parti di ricambio - al nome "Gennariello" segue, per tipica scaramanzia partenopea, la scritta "Ibis redibis", cioè "vado e torno".
Il raid aereo è progettato dallo stesso De Pinedo e prevede 370 ore di volo su tre continenti: Europa, Asia e Australia.
Il 20 aprile 1925 l’idrovolante si stacca dalle acque del Lago Maggiore a Sesto Calende, verso una avventura epica a rischio della vita: in 19 giorni Bandar Abbas-Karachi-Bombay-Melbourne, poi, il 26 settembre, le acque di Tokyo, dopo una sosta forzata a Manila a causa di tifoni e la sostituzione del motore.
Dopo oltre 6 mesi, il 7 novembre 1925 alle ore 15.10, il Colonnello Francesco De Pinedo fa il suo ritorno trionfale a Roma: l’idrovolante si poggia sulle acque del Tevere ed è l’apoteosi, Mussolini in testa.
Folle entusiaste lo celebrano, il Re Vittorio Emanuele gli concede il titolo di Marchese, riceve la sua prima Medaglia d’Oro dalla Federation Aeronautique Internazionale, la più importante entità mondiale per gli sport aerei.
E ora è Mussolini ad incoraggiarlo a nuove imprese, con il preciso scopo politico di diffondere la cultura e il mito della "bell’Italia" nel mondo, specialmente nell'America del nord.
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