I primi Kamikaze furono italiani.
Da una copia di un dispaccio dell’ambasciatore britannico sir Drummond diretto al suo Capo del Governo sir Samuel Hoare, (dobbiamo supporre che questo dispaccio sia stato intercettato dai nostri servizi informativi e sottoposto al gen. Roatta allora Capo di Stato Maggiore Generale), leggiamo: "I miei addetti navale ed aeronautico, dopo essersi consultati coi colleghi francesi, ritengono assai probabile che esista un corpo scelto di circa 100 o 200 piloti italiani volontari, disposti ad incontrare rischi eccezionali in attacchi aerei contro la flotta britannica. Si parla in molti circoli di incursione aerea su Londra senza speranza di ritorno. Da fonte appartenente all’Aeronautica italiana si apprende che questi volontari si stanno allenando alla tattica degli aerosiluranti, consistenti in attacchi a brevissima distanza, per avere la sicurezza del risultato dei colpi" .Il numero delle richieste, raccolte dai comandi ed inoltrate per via gerarchica superarono notevolmente il numero previsto.
Riportiamo il testo della disposizione:
STORMO DEL SACRIFICIO
È necessario poter contare su di un complesso di piloti decisi al sacrificio della vita per portare a termine missioni di guerra di notevole importanza.
Il pilota volontario dovrà rivolgere al Duce, Ministro per l’Aeronautica, la domanda scritta qui acclusa, dovrà possedere buone qualità di volo, dovrà essere a conoscenza che il mancato assolvimento della missione per cause dipendenti dalla propria volontà lo macchierà d’infamia, mentre la piena riuscita lo porterà fra gli Eroi che la Patria additerà alla riconoscenza delle generazioni presenti e future.
Il suo nome sarà scolpito su di una colonna di bronzo che sorgerà e resterà eterna in una piazza di Roma.
Alla sua memoria verrà decretata la medaglia d’oro al Valor Militare ed ai suoi eredi gli assegni completi del grado come pensione straordinaria «ad onorem», oltre ad un premio proporzionato al risultato.
DUCE, CHIEDO DI POTER OFFRIRE LA MIA VITA ALLA PATRIA FASCISTA PER PORTERE A SEGNO COL MIO APPARECCHIO FIN CONTRO LA NAVE NEMICA UN SILURO OD UNA BOMBA.
GIURO DI COMPIERE LA MISSIONE FINO ALL’ULTIMO ESTREMO.
A Bari il 19 novembre 1935 – XIV i sottonotati piloti aderirono………
Il pilota volontario dovrà rivolgere al Duce, Ministro per l’Aeronautica, la domanda scritta qui acclusa, dovrà possedere buone qualità di volo, dovrà essere a conoscenza che il mancato assolvimento della missione per cause dipendenti dalla propria volontà lo macchierà d’infamia, mentre la piena riuscita lo porterà fra gli Eroi che la Patria additerà alla riconoscenza delle generazioni presenti e future.
Il suo nome sarà scolpito su di una colonna di bronzo che sorgerà e resterà eterna in una piazza di Roma.
Alla sua memoria verrà decretata la medaglia d’oro al Valor Militare ed ai suoi eredi gli assegni completi del grado come pensione straordinaria «ad onorem», oltre ad un premio proporzionato al risultato.
DUCE, CHIEDO DI POTER OFFRIRE LA MIA VITA ALLA PATRIA FASCISTA PER PORTERE A SEGNO COL MIO APPARECCHIO FIN CONTRO LA NAVE NEMICA UN SILURO OD UNA BOMBA.
GIURO DI COMPIERE LA MISSIONE FINO ALL’ULTIMO ESTREMO.
A Bari il 19 novembre 1935 – XIV i sottonotati piloti aderirono………
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