mercoledì 9 dicembre 2009

Il Fascio Littorio emblema dello Stato





«Il Fascio Littorio è stato adottato come emblema statale», annunzia il 9 dicembre 1926 - ottant'anni fa, esatti - Il Popolo d'Italia, quotidiano di proprietà di Benito Mussolini e diretto da suo fratello Arnaldo. La decisione, promulgata il giorno prima dal governo, mostra «un nuovo segno dello spirito di Roma che torna». Essa sancisce, inoltre, «due perfette identificazioni realizzate» dal regime: «il Partito si identifica con la Nazione, il Partito vive nello Stato».
La solennità dello stile non lascia dubbi sul carattere coercitivo del provvedimento. «Da oggi», precisa il giornale, «il Fascio Littorio, oltre a costituire l'orgoglioso distintivo di ogni camicia nera, ha diritto al rispetto di tutti gli Italiani. Non solo, ma ogni offesa, ogni sfregio al Littorio è un reato che cade sotto la rigorosa sanzione del Codice Penale». Così, «chi distrugge o sfregia» il nuovo simbolo della Nazione «viene punito con la detenzione da tre a venti mesi. Ciò servirà anche di avvertimento perché non si rinnovino certi stupidi tentativi di sfregio al simbolo di Roma e della nostra rivoluzione vittoriosa».

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