domenica 8 novembre 2009

Il putsch di Monaco

8 NOVEMBRE 1923 - Ore 20,45, la grande birreria Burgerbraukeller di Monaco è affollata di clienti che stanno ascoltando in una sala la relazione di tre commissari del governo. Si spalancano le porte ed irrompe minaccioso Hitler con i suoi fedelissimi. Impietrisce i presenti, e per fare ancora più scena, con la pistola spara in aria un colpo e dichiara: "Attenzione la rivoluzione nazionale é cominciata. Abbiamo circondato il palazzo con seicento uomini armati di tutto punto. Il governo bavarese e del Reich è stato rovesciato. Le caserme dell'esercito e della polizia sono occupate, gli uomini si sono schierati con noi e marciano sulla città con le nostre bandiere della svastica. Streseman non é più cancelliere. Io ho assunto la direzione politica del nuovo governo".

Ma è tutto un bluff (lo confesserà poi lo stesso Hitler). I presenti non si scomposero. Il famoso generale Ludendorff, che da tempo appoggiava Hitler perchè aveva anche lui alcune ambizioni di potere, non si aspettava una scena così plateale e drammatica e temeva spargimento di sangue. I "Corpi Franchi" mercenari governativi, infatti, sparavano su chiunque, anche sugli ex generali. Si prodigò pertanto, riuscendoci, nel calmare la tensione e convinse Hitler ad allontanarsi. Il futuro capo della Germania se ne andò annunciando che all'indomani ci sarebbe stata una grande manifestazione di protesta in tutta la città e che il suo plateale intervento era stato solo un "forte" avvertimento.

fu fermato e represso dalla polizia: una dozzina di persone perse la vita. Hitler si slogò e si fratturò un braccio, fu arrestato e condotto nella prigione di Landsberg. Fu condannato a cinque anni di carcere.

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